Caso Scurati, la Rai punisce Serena Bortone?
In questo articolo torniamo a parlare di un argomento che mi sta a cuore, quello della libertà di espressione che sembra essere stata nuovamente minata. Infatti, è notizia di queste ore che la giornalista Rai Serena Bortone potrebbe veder dimezzata la sua presenza nei palinsesti.Se nella stagione televisiva appena trascorsa è andata in onda ben due volte nel fine settimana, sembra che nella prossima le sarà lasciato solo uno spazio nell’prime time del sabato. Invariata, invece, la sua presenza al timone del programma “Che sarà”, di cui è alla conduzione dallo scorso anno.
Secondo Repubblica, la decisione sarebbe diretta conseguenza di quanto accaduto con il caso Scurati. (ve ne ho parlato qui). La giornalista finì al centro di una controversia riguardante la censura editoriale dopo che RAI cancellò all’ultimo momento un monologo dell’autore antifascista Antonio Scurati dalla sua trasmissione “Che sarà”. L’episodio era previsto per il 25 aprile, una data significativa che commemora la liberazione dell’Italia dal regime fascista e dall’occupazione nazista durante la Seconda Guerra Mondiale. Serena Bortone espresse il suo disappunto e lesse comunque il monologo, portando la RAI ad avviare un procedimento disciplinare.
La questione ha scatenato una vasta protesta tra i giornalisti di RAI e ha sollevato accuse di censura politica da parte del governo di destra – riscoppiate ultimamente dopo il caso Saviano– guidato da Giorgia Meloni. La cancellazione del monologo è stata interpretata da molti come un tentativo di silenziare voci critiche nei confronti del fascismo e dell’attuale governo. La vicenda ha portato a uno sciopero di 24 ore dei giornalisti di RAI, che hanno denunciato il crescente controllo governativo sui contenuti editoriali dell’emittente.
Nelle ultime ore, la mossa della Rai sembra aver riacceso la questione e, per alcuni, confermato la versione di una sorta di “telemeloni” esistente nei corridoi Rai. E voi, cosa ne pensate?